mercoledì 15 febbraio 2012

Per una politica sobria

Parlare di sanità pubblica non può essere un esercizio semantico, neanche una prova di forza.
La richiesta di un consiglio comunale aperto contraddice ogni forma di concretezza politica che invece su questioni di tale portata vorremmo ottenere.
Parlare di liste di attesa, di funzionalità, di appropriateza delle prestazioni, di organizzazione e integrazioni delle politiche sanitarie e socili non possono rincorrere comitati o gruppi che hanno tutto il dovere e la libertà di esprimersi, anche in maniera molto franca dura ma non in un consiglio che diventerebbe un facile tiro al piccione e una passerella per politici del grido e dela visibilità ad ogni costo.
Vedrei, come del resto già proprosto, un cammino serio e serrato nella commissione, luogo deputato a questo ed eventualmente organizzare un consiglio tematico dove le forze politiche potrebbero esprimere con chiarezza e forza l loro posizioni.
La politica è anche stile e soprattutod i questi tempi appare assolutamente necessario tornare ad una sobietà che per molti appare lontana anni luci.