venerdì 21 dicembre 2012

Lo spettacolo più brutto del mondo; povera Livorno


Che le primarie di qualche settimana fa non fossero la panacea  per la democrazia interna dei partiti lo sapevamo tutti e lo spettacolo che stiamo mostrando alla gente, alla città, in questi giorni lo evidenzia con sufficiente durezza.
Non ci rendiamo conto neanche del quadro che i giornali locali descrivono del nostro partito.
Appare una enorme rissa con personaggi improbabili   e futuri onorevoli che appaiono vittime di se stessi, della loro ambizione più che il risultato di un mandato ricevuto nel nome del bene comune.
Chi rappresenta un’idea alta e condivisa? Chi è  libero da sospetti giochi nascosti e inconfessabili?
Da poco faccio politica ma quanto basta per conoscere trucchetti e tranelli di bassa lega e che sono ancora il tessuto connettivo di questi passaggi. Che hanno tutto nel loro interno all’infuori di una gratuita visione della politica.
Ci vuole una fantasia e una fede incrollabile per accettare il fatto che questo a cui stiamo assistendo sia il nuovo.
Il problema vero è che il male si accovaccia proprio dentro i partiti, tutti, che hanno perso il contatto con la realtà e che non riescono più legittimamente a creare un vitale legame con le persone concrete del nostro tempo.
Ritengo che forse sia arrivato il tempo per un salutare ripensamento  nella certezza, questa si incrollabile, che comunque la politica rimane come valore fondativo della convivenza civile e come forma alta di carità cristiana. 

giovedì 20 dicembre 2012

Buone Primarie a tutti

SILENZIO!!!!!
Mentre Livorno sprofonda e muore.

 Ne` tu Simone, ne` i cinquantamila,
Ne` i Romani, ne` i Giudei, ne` Giuda, ne` i Dodici, 
Ne` i Sacerdoti, ne` gli Scribi, 
Ne` la stessa Gerusalemme ormai votata alla distruzione
Capite che cosa e` il potere
Capite che cosa e` la gloria
Non capite affatto.....non capite affatto
Se tu sapessi tutto cio` che io so, mia povera Gerusalemme
Vedresti la verita`, invece tu chiudi gli occhi
Invece tu chiudi gli occhi
Finche` vivrai, i tuoi guai saranno tanti, povera Gerusalemme
Per conquistare la morte, devi soltanto morire
Devi soltanto morire.

mercoledì 12 dicembre 2012

Che belle primarie!

Passata la modesta rivitalizzazione delle primarie è stato difficile assistere al penoso teatrino delle post primarie evidentemente non sufficienti a Livorno per rimescolare incarichi e posizioni all'interno del partito.
Quanto chiacchiericcio per niente.
E poi ora il toto-parlamentari, roba da giornalisti ma sicuramente alimentata da una politica che evidentemente non sa esprimere altro.
Ci stiamo scordando che c'è da gestire una crisi economica e sociale, culturale di proporzioni immani e l'unico elemento che invece emerge con preoccupazione è ancora una completa inadeguatezza dela politica e delle amministrazioni.
Anche a livello locale sembra di non poter fare argine a nessuna delle cosiddette partite ancora aperte e la sensazione di navigare a vista senza progetti e possibili piani di risposta è del tutto evidente.
Anche nei lavori del consiglio sembra del tutto sparita ogni capacità di compartecipare all'azione del governo di questa città: mancano idee, mancano addirittura ordini del giorno capaci almeno di dare la sensazione che riusciamo a stare sui problemi della gente.
Di pari passo aumenata la tensione sociale, si riducono spazi di lavoro, i nostri giovani hanno perso slancio verso un futuro che non riescono a pensare.
Chiunque poi vada in parlamento mi auguro che lo faccia non per tornaconti personali o familiari ma convinto che il bene comune sia l'unico metro della loro azione. Il problema è che ci credo poco.

venerdì 30 novembre 2012

Auguri Arturo

Oggi Arturo Paoli compie cento anni!
Con commozione ricordo il mio incontro con te... trovarsi davanti ad una voce profetica, un padre nella fede che non ci tratta con zuccherini ma che ci interpella anche con durezza, che ci aiuta a spogliarci,ad avere fiducia del nulla, ad attraversare il deserto senza paura perchè il male non è il deserto ma la desertificazione.
Ti vogliamo bene Arturo continua a guidarci.

mercoledì 28 novembre 2012

LAURA PUPPATO e la forza della coerenza senza accordi sottobanco

"Io non sono proprietaria dei voti, per questo prima di decidere chi appoggiare al ballottaggio di domenica ho avviato una consultazione con i 150 comitati che mi sostengono".
La consultazione terminera' questa sera  e dopo sottoporro' a Bersani e Renzi i punti principali che caratterizzano la mia "altra idea di mondo", dalla green e blue economy come spinta per lo sviluppo e l'occupazione, ai diritti civili, alle politiche di genere e alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali.
 Il mio appoggio  andra' a chi chi accettera' di farsi contaminare dalle mie proposte e le tradurra' in priorita' di governo".

martedì 27 novembre 2012

Laura Puppato a tutti i suoi comitati

GRAZIE!


Vorrei, prima di ogni altra considerazione, esprimere ancora e forte il mio "grazie" a tutti coloro che hanno così appassionatamente lavorato per una diversa idea di mondo e di Paese che abbiamo incarnato in queste primarie del centrosinistra. Una forza straordinaria ricca di impegno e sacrificio ma anche entusiasmo, ha percorso l'Italia, raccogliendo frutti più maturi in alcuni ambiti e meno in altri, ma sempre buoni, nuovi frutti. Siamo passati da niente a 20.000 firme e poi a 80.000 voti. Il peso specifico di questi voti va infatti commisurato al poco tempo a disposizione, all’oscuramento mediatico che abbiamo subito e alle risorse economiche che erano davvero ridotte. Questo è merito collettivo e noi siamo ora una unica, importante realtà politica che rappresenta il vero cambiamento necessario per il Paese. Come avrete saputo mi sono riservata ogni scelta futura, compresa quella dell'indicazione di voto al ballottaggio, proprio in virtù della necessità di avere preventivamente un confronto con voi per mettere in fila le priorità del nostro programma e quindi proporre ai due contendenti alcuni dei punti qualificanti. Ritengo anche questo un cambio di stile politico, visto che non mi sento di essere personalmente depositaria dei voti ottenuti, ma solo lo strumento per rendere concrete e quindi incluse nel programma di governo del centrosinistra le nostre priorità. Ragioniamo di programmi e non di "posti", avendo garanzie di risultato e obiettivi da raggiungere. Questa è la nostra differenza. Ne andiamo fieri. Poi, a partire da lunedì prossimo, cominceremo a lavorare alla costruzione di una grande rete nazionale per non disperdere le energie che abbiamo sprigionato in appena due mesi di (in)visibilità e in tre settimane di campagna per le primarie. Dentro ci sarete voi, ognuno nel suo territorio, ma in rete. Iscritti e non iscritti, amministratori e semplici cittadini. Teniamoci collegati e un grande grazie e in bocca al lupo a tutti noi. A prestissimo! Un grande immenso abbraccio collettivo.

Laura Puppato

sabato 24 novembre 2012

Un voto per Laura Puppato un voto per il futuro, quello vero

APPELLO AL VOTO


Io vorrei chiedervi il voto perché sono sessantacinque anni che questo Paese non considera possibile che alle massime cariche dello Stato ci sia una figura femminile, ma non lo farò. Non lo farò perché quello che sto cercando di rappresentare e che dobbiamo far conoscere in questa campagna per le primarie è un'altra idea di Paese che è possibile se c'è una politica buona che la governa. Vorrei proporre al mio Paese un'altra idea di mondo: un mondo in cui i giovani non siano costretti ad emigrare, un mondo in cui le donne non siano costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro, un mondo in cui le persone anziane siano tenute in considerazione e non siano messe ai margini soprattutto del welfare, vorrei un mondo in cui i cittadini e le imprese non siano costretti a chiedere per favore ciò che è un loro diritto e tutto sia assolutamente trasparente ed in grado di essere a loro completamente funzionale, perché noi siamo i loro dipendenti pubblici. Vorrei che questo Paese tornasse ad essere il Paese dei diritti, in grado di perseguire il malaffare e garantire gli onesti, attraverso un sistema di giustizia che funziona. Vorrei ricostruire insieme a Voi l'Italia, partendo da politiche di equità e da uno sviluppo ecosostenibile, basato sulla blue economy e sulla green economy, che garantiranno un futuro ed un lavoro alle nuove generazioni. Vi chiedo il voto perché la mia storia parla per me ed è una storia di coraggio, di concretezza, di una persona che nelle istituzioni ha lavorato con serietà. Penso che le azioni determinate e coraggiose siano fondamentali perché come diceva Gandhi le perle sono false se i pensieri non si traducono in azioni. Ecco allora che il pensiero tradotto in azione è un'azione positiva per un cambiamento che ci vuole, in questo nostro Paese.
Laura Puppato

venerdì 23 novembre 2012

Pd, fuorionda di Renzi: “Se perdo porterò un po’ di amici miei in Parlamento”

Questa è la conclusione cari miei di questa "infuocata" campagna per le primarie del centro-sinistra?

Ieri e l'altro ieri sono intervenuto a due interessanti e importanti dibattiti organizzati da associazioni politico-culturali di Livorno.
In quesi soli casi ho potuto esprimermi e consegentemente ascolatare opinioni fondate, almeno sufficientemente ragionate.
Questo periodo che si chiude , chiude, scusate il bisticcio, un poriodo debole.
Non c'è niente da fare , al di là di convenevoli e speranze, il dibattito politico e il coinvolgimento è stato del tutto insufficiente.
Escludendo ovviamente qualche cena e soprattutto qualche assise ecumenico-politica ,catartica con personaggi mediatici o vecchie volpi che alla fine si compensano.
Debole un pensiero perchè debole appare la struttura ideale che dovrebbe sostenerlo, questo nostro centro-sinistra.
E in questa fase ho sentito tutta l'inquietudine, tutto il silenzio assordante del mondo cattolico, soprattuto cittadino.
Quello vero, con i suoi limiti, ma che coraggiosamente vorrebbe affrontare i temi della gente.
Un mondo fluido che genera appartenenza politica fluida, liquida.
Nessuno è stato in grado di cercare di parlare a questo mondo, talvolta schivo nei confronti della politica, ma sempre più necessario per rifondare un pensiero ed un agire politico nuovo nelle persone e nei fatti.
Spero che una forza decisiva come quella del voto e del contributo cattolico non si disperda soprattutto nella sterile protesta, soprattutto del non voto.
E' ovvio comunque che la stanchezza poi ha un limite e se questa parte di società non troverà collocazioni adeguate, fruttuose, potrebbe accorgersi che ritrovarsi compatti e uniti su temi fondamentali per la salvezza e la protezione di questo paese cercando nuove vie di unità, anche aggregative potrebbe essere il minore dei mali, almeno lo spero.

mercoledì 21 novembre 2012

Confronti e idee..con Laura Puppato, al di là di pochezza e bassezza politica per un salto di qualità

Oggi alle ore 17 presso la sede della associazione Confronto sono stato invitato a parlare di sanità e welfare nella nuova situazione economico-finanziaria e sociale.
Cercheremo di poratre un contributo almeno di chisrezza su alcune questioni che diventeranno drammaticamente rilevanti in un prossimo futuro.
Lo faremo anche come comitato che sostiene Laura Puppato nella sua corsa alle primarie del centro-sinistra.
Le nostre competenze, la nostra capacità di analisi sono la vera forza per sostenere un'idea.
lasciamo agli altri le loro puerili scaramucce e la pochezza del confronto.
E' ormai chiaro che le primarie apriranno l'ultima fase del regolamento di conti all'interno del partito.
Noi siamo qui con un contributo positivo, di proposta al dialogo.
Vedremo quello che succederà..poi prendremo le nostre decisioni.

martedì 13 novembre 2012

Laura Puppato sul maltempo in Toscana






Dichiarazione di Laura Puppato


11 novembre 2012

Sono molto preoccupata della situazione del maltempo che sta colpendo in queste ore la Toscana e in particolare la provincia di Massa Carrara, già recentemente toccata da esondazioni, allagamenti e frane. Oggi la solidarietà alla popolazione sfollata sembra un atto dovuto. Ma assieme alla vicinanza ai cittadini e alla Protezione civile, voglio anche riproporre con forza l'unica vera grande opera che serve al nostro Paese: la prevenzione. Servono misure di manutenzione della rete idrografica e del territorio per ridurre i rischi (e dunque i costi) di alluvioni e frane. Misure di adattamento al cambiamento climatico sono ormai inderogabili e attiverebbero anche investimenti, imprese e lavoro, con ricadute su diverse altre attività come l’agricoltura e il turismo. Un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio costa 40 miliardi di euro, 2,5 punti di PIL (dati del Ministero dell'Ambiente). Gli investimenti necessari, se inseriti in un piano organico di prevenzione, si ripagheranno ampiamente nella minore dannosità degli eventi catastrofici. La Toscana, come altre Regioni d'Italia, è particolarmente fragile, ma le criticità territoriali di province come Massa Carrara, Pisa, Livorno e Lucca possono essere risolte sostituendo l'emergenza con la prevenzione.

martedì 6 novembre 2012

LA SOBRIETA' FORZA DELLA NUOVA POLITICA




La sobrietà di Laura. Ha messo subito le cose in chiaro. Niente effetti speciali, niente sprechi. Un lavoro che punta tutto sulla condivisione di un progetto. Laura Puppato si affida ai contenuti. Per una campagna "gestita interamente dai volontari dei comitati che stanno nascendo in tutta Italia in mio sostegno e che hanno già messo in cantiere diverse iniziative". Il suo tour elettorale prevede tappe in una trentina di città italiane. Scelta netta anche per i trasporti da utilizzare. Niente camper o macchine blu: "Mi sposterò solamente in treno". E la comunicazione "avverrà quasi esclusivamente attraverso internet". Perché si tratta di una "scalata a mani nude, senza corde, reti e paracadute. Ma io credo ne valga la pena".



www.laurapuppato.it

domenica 4 novembre 2012

INIZIARE UN CAMMINO PER UN'ALTRA IDEA DI MONDO







Ho conosciuto Laura Puppato quand’era sindaco di Montebelluna, provincia di Treviso. Scrivevo sull’Unità di Colombo e Padellaro, ma nel 2004 il Politburo dei Ds aveva decretato il mio ostracismo dalle Feste dell’Unità. Lei se ne infischiò soavemente dell’ukase e seguitò a invitarmi agli incontri sulla legalità e la libertà d’informazione che ogni estate organizzava nel suo comune.

Montebelluna era, se non ricordo male, l’unico comune trevigiano non governato da un sindaco leghista. Una specie di villaggio di Asterix del centrosinistra in una provincia militarmente controllata dalle camicie verdi. O meglio: i leghisti di Montebelluna votavano Lega (la peggiore: quella di Gentilini) alle politiche, alle regionali, alle provinciali, ma alle comunali votavano Laura: non perché era di sinistra, e nemmeno perché era donna; semplicemente perché era un buon sindaco, competente e perbene, apprezzata da tutti. Fors’anche perché non è un pollo di batteria, non viene dall’apparato del partito: piccola imprenditrice del ramo assicurativo, il suo primo impegno “politico”, nel senso migliore del termine, fu negli anni 90 quello nel Wwf e in aiuto alle genti colpite dalla guerra nell’ex-Jugoslavia.

A Montebelluna s’era fatta conoscere con la sua battaglia (vinta) contro il solito inceneritore altamente inquinante. Nel 2002 si candidò a sindaco con una lista civica sostenuta dall’Ulivo e vinse. Fu rieletta cinque anni dopo perché aveva governato bene. Nel 2009 si candidò alle Europee e sfiorò l’elezione, con un mare di preferenze (60 mila). Nel 2010 era il candidato naturale per la presidenza della Regione, infatti il Pd le preferì il solito industriale: per il partito fu un disastro, ma non per lei che nella sua provincia raccolse la bellezza di 26.230 preferenze (su 70.754 voti al Pd) e fu eletta come la seconda consigliera più votata di tutto il Veneto. Ora, capogruppo del Pd in Regione, corre alle primarie del Pd. Unica donna, unica indipendente, unica candidata mai chiacchierata né sfiorata da scandali.

Chi vuole conoscerla meglio, non potendola vedere nei talk show riservati al trio Lescano Bersani-Renzi-Vendola, può leggere il suo blog sul sito del Fatto. Parla di problemi concreti: lavoro, legalità, ambiente. Non fa polemiche, non dà spettacolo, non ha sponsorizzato scalate bancarie, non si circonda di finanzieri domiciliati alle Cayman, non è nemmeno inquisita. Ed è pure una donna. Quindi nessuno parla di lei. Tranne Grillo, che parla sempre male di tutti, ma di lei parla bene. Ha scritto Marco Paolini sul Corriere: “Conosco Laura Puppato da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. La Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica… e conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni: come dice Brecht, aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a volte è sbagliato e va cambiato… La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica.

Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia”. Sottoscrivo tutto. Laura dice di aver raccolto le 20 mila firme necessarie, ma non ce la farà ad autenticarle tutte entro oggi, perché ancora una volta combatte a mani nude contro tre potenti eserciti. Mi auguro che il Politburo del Pd conceda una proroga di una settimana per l’autentica. Per un’eccezione come lei, si può fare un’eccezione.

di

martedì 30 ottobre 2012

INIZIANO I CONTI

Sapevamo che con la fine del mese di ottobre e il mese di novembre, la politica italiana e quindi anche quella locale avrebbe cominciato un lungo periodo di ondeggiamenti, verosimilmente sussultori.
Vediamo in sintesi il primo punto: le elezioni della regione Sicilia.
E' inevitabile parlare forse dell'unico dato anche se non prorpio inaspettato, quello dell'astensionismo. Astensione storica. Mai il popolo sovrano aveva dato un seganle più chiaro e preciso.
questa classe politica non può più rappresentarci.
Con questo dato di astensione non ci possono essere canti epici ed eroici di vittoria.
Il sistema di democrazia rappresentativa così vacilla paurosamente. nenache il populismo in chiave comico-grottesca è riuscito ad arginare un grave problema che è quello del disinteresse.
Al "J care" negli anni si è opposto un progressivo "me ne frego", tiro a campare e qualche cosa mi invento (magari lavoro nero) e come si fa a bollare di inciviltà, di disonestà queste persone?
Disonesta è un'intera classe politica che non è riuscita a sfilarsi i panni del proprio tornaconto e non ha messo al centro interessi comuni di intere generazioni.
Quindi se anche qualcuno del mio partito volesse cantare vittoria gli direi di stare molto attento di cercare di vedere la propria trave nell'occhio e non interessarsi della pagliuzza negli occhi altrui.
Il dramma di una insufficienza lo stiamo del resto sperimentatndo tutto in quel che sta avvenendo in questi giorni nella nostra regione.
Una classe politica dirigente alle prese con una necessaria revisione dei conti ma che non sa far altro che ancora partire con tagli e aumento di aliquote contributive che colpiscono sempre le solite categorie.
Abbattimento della spesa sanitaria, rialzo dei bolli auto, rialzo di addizionale irpef e così via..neanche un segnale che tende ad andare a colpire privilegi e veri sprechi.
Nel campo sanitario ad esempio fioccano ticket, si abbattono posti letto, si iterrompono convenzioni con  un privato che da anni è inserito positivamente nel tessuto del servizio universalistico ma non un atto verso la riduzione di consulenze di ASL, riduzione dei superstipendi mamangeriali o riduzione drastica del numero di addetti alla mostruosa macchina burocratica di tutto il sistema sanitario pubblico toscano.
Avremo modo di riparlarne.
Avremo modo di rendere chiaro anche alle semplici persone ma che sono il tessuto vero di questa società i giochi che ancora una volta si cerca di fare alle loro spalle senza dire la verità fino in fondo.
Deve essere questa forse la prima mossa per un sano riformismo per il quale da anni cerco di far convergere le mie idee e i miei umili sforzi nella piazza politica di questa città.
A esempio in chiave di sanità in queste condizioni economiche e finanziarie non sarebbe da considerarsi un errore neanche poter tranquillamente dire che scelte strategiche valide solo due-tre anni fa potrebbero anche essere riviste. Questa mi sembra vera moderazione, il coraggio di misurarsi in maniera critica, analtica e intelligente anche su proprie idee ma che potrebbero essere tranquillamente rivisitate o almeno con estrema onestà rimandate riconoscendo che nuove situazioni impongono nuovi approcci.

martedì 2 ottobre 2012

Sotto il cielo d'ottobre

Non è facile la situazione generatasi al cosiddetto borgo di Magrignano.
Lo ha detto il Sindaco al consiglio di ieri sera con estrema chiarezza e lucidità.
Lo ha detto soprattutto per evitare che cavallate e scorribande populiste possano creare situazioni di non ritorno.
Magrignano segna la fine di un mondo che ha permesso intrecci tra politica ed edilizia ormai obsoleti, fuorvianti.
La situazione è difficile ma soprattutto grave per le centinaia di persone, famiglie che hanno investito sulla possibilità di avere una propria abitazione, non una villa. Una casa dove stare in sicurezza.
Il gioco questa volta però non ha funzionato e non per dolo si badi bene ma per miopia, per ingordigia, per aver sottovaluato la situazione e forse aver sopravalutato le proprie energie, capacità.
Ora il nodo è quasi inestricabile e ha fatto bene il Sindaco a dire che l'amministarzione non lascerà in solitudine alcuno.
Ma il problema non riguarda l'amministrazione. Come diceva giustamente Cannito neanche è piovuto come maledizione dal cielo.
Chi ha responsabilità ha nomi e cognomi: responsabilità prima morali e poi sicuramente oggettive.
Non tarderanno purtroppo a chiarirsi.
Magrignano non è altro che l'altra faccia della storia di Montenero con il geometra che piange..forse impropriamente.

venerdì 28 settembre 2012

Stare da una parte, dialogare con tutti

In questi tempi di magra, dove l'arte dell'opportunismo regna sovrana penso che dichiarare con chiarezza la propria propensione sia una cosa giusta, opportuna.
L'ho detto da subito che l'impostazione che era stata data allo scontro Renzi/Bersani mi rendeva indifferente, soprattutto perchè ritengo tale confronto relegato a livello dei soliti giochetti di potere.
Fin dal primo momento ho vissuto con disagio, irritazione la via sulla quale il mio partito si stava ponendo.
Già dalle sue prime esternazioni ho avuto contatti con Laura Puppato, una persona, amica di partito, con la quale ho sentito una sintonia. Sintonia nel linguiaggio, nelle idee, nel tessuto valoriale di riferimento.
Una donna che riesce a far vivere la politica con una dimensione di sogno e pragmatusmo rara da trovare in noi uomini ma che rivela una forte attrazione ideale.
Mi sono messo a disposizione per un eventuale sua scesa in campo, cercando anche a Livorno, fortezza superideologica, di portare un contributo almeno di conoscenza, un contributo capace di impersonare un tentativo di reale innovazione generazionale ma soprattutto nelle modalità di approccio all'agire politico.
Una terza via nel partito dove prevalga uno spirito di moderazione e di autentico servizio, consci dei propri limiti e per questo aperti veramente ad una condivione autentita che riesca a coinvolgere tutti i livelli decisionali del partito,una linea capace di stanare i "topi di sezione" che ancora tanto imperversano, buoni ad uscire solo quando si spera in qualche briciola o rigurgito di potere.
La prima discriminante, inutile giraci in torno, e come già più volte sottolineato nel mio piccolo, sarà il rapporto e il giudizio sul governo Monti.
Non ho sentito nè Renzi nè Bersani al momento dire con chiarezza una parola definitiva sull'operato del governo.
Non capire che la discriminante per qualsiasi ulteriore passaggio sia proprio questa significa non capire neanche in che tempi stiamo vivendo.

venerdì 21 settembre 2012

Non è più sopportabile!

Ennesima apertura di tormentoni all'interno del PD.
 La querelle Bersani/Renzi che appare a tutt'oggi solo ed esclusivamente una lotta di potere ai vertici del partito.
Perchè è l'ora che smettano di prenderci in giro!
E' solo questione di potere. Niente che abbia il sapore della gratuità, del servizio.  Solo parole d'ordine e schieramenti contro e mai per...
Non è più possibile andare avanti in questo modo.
Che si definiscano linee, idee, che si riesca una buona volta a farsi da parte e lasciare che entrino nella discussione le reali esigenze e preoccupazioni della gente.
Le persone hanno necessità di trovare luoghi di speranza, parole di conforto e di risveglio.
Parole che sappiano costruire scenari realistici, che comportino prese di posizioni attente alla equità ma che non siano demagogiche.
Parole vere, pesanti come la pietra.
Non è l'ora di nascondersi dietro raggiri concettuali e semantici.
La gente ha paura, è scossa.
Un mondo si sta trasformando ed è l'ora che qualcuno riesca ad annunciare questo.
Non è facile, specialmente nello scenario italiano..ma è questo che occorre.
Auguri caro PD, non so se ce la farai.
Io cercherò da qui al 25 novembre di capire e cercare di far capire qualcosa a coloro che lo vorranno.


martedì 4 settembre 2012

In ricordo del cardinal Martini

Un saluto, un pensiero al grande uomo di chiesa che è stato il cardinal Martini.


Non mi piace il titolo principe della chiesa,mi sembra antitetico alla missione stessa della chiesa, agli insegnamenti di Gesù di Nazareth, di Gesù il galileo, il Signore della storia, il Dio fatto carne, concretezza, il Dio pazzo di amore da morire per la sua creatura.

Il cardinal Martini forse tanti giovani della mia parrocchia, della mia chiesa diocesana non sanno neanche chi fosse.

E’ stato prima di tutto un maestro, un maestro di chiesa, un maestro di comunione, un maestro di cultura, quella vera che guarda la storia, l’uomo con passione..di più, con compassione.

Maestro e pastore di una Chiesa che non aveva paura di prendere con responsabilità gli insegnamenti del Maestro e provare a camminare con il mondo, nel mondo, senza timore di contaminarsi, anzi con la gioia e la speranza di poterlo trasformare nel regno di Dio, quel regno che è stata tutta la vita e la testimonianza di Gesù.

Tanti della mai generazione hanno sperato, lo dico senza infingimenti, che dal balcone di San Pietro dopo quell’”habemus papam” fosse fatto il suo nome, non è stato così perché lo spirito di Dio ha voluto percorrere altre strade.

Ma noi lo abbiamo ascoltato, soprattutto letto, confortandoci del fatto che lui esprimeva nelle sue parole le nostre paure, le nostre ansie le nostre speranze.

Con lui abbiamo amato e amiamo questa nostra chiesa che lui stesso definiva recentemente “stanca”, che si chiedeva “come mai non si scuote?”. Lo diceva con sofferenza come uno sposo guarda la sua donna in difficoltà.

Prima di lui altri maestri ci hanno lasciato, per me l’indimenticabile Ablondi e soprattutto l’amato Savio Vincenzo.

Tutti con le stesse caratteristiche, ardenti di amore per la Chiesa e il suo popolo, che ci hanno guidato soprattutto nella scoperta e nell’amore per la Parola di Dio, nello studio approfondito di essa, perchè unica parola di salvezza e unica parola capace di guidarci in questi tempi apparentemente oscuri.

Che ci hanno fatto amare la Chiesa del Concilio Vaticano II e che ci hanno indicato un percorso semplice fatto di ascolto della parola e che individuava nei poveri il mezzo privilegiato e il fine autentico della Chiesa di Cristo.

Grazie a questi testimoni, questi fratelli maggiori oggi possiamo ancora percorrere le nostre strade individuali certo talvolta con stanchezza, talvolta arrancando, ma con lo sguardo verso quella meta che loro, che il cardinal Martini avevavo individuato con chiarezza e che a noi avevano partecipato.

Adesso sta a noi prendere questo testimone e far si che le nuove generazioni possano godere e assaporare quanto è dolce il Signore, quanto è soave che i fratelli possano stare insieme, e quanto il mondo debba essere conosciuto e amato.

giovedì 2 agosto 2012

La caduta di Mondolfi e la sua lezione

Io questa mattina non sono potuto intervenire in Consiglio Comunale. Ne sono rattristato, dispiaciuto.
Un consiglio importante, voluto dall'amico Giannini, sulla perdita di libertà e democrazia che Livorno subì 90 anni fa con la cacciata dell'ultimo sindaco prima della tragedia fascista.
Non può essere una banale rievocazione.
Non può essere questo consiglio un riaccendere animi astiosi, rancorosi, ancora non pacificati.
Dovrebbe essere invece un consiglio per ricordarci dell'immane tragedia che può colpire un popolo con la perdita di libertà e democrazia.
Sapere cogliere in tempo, per porvi rimedio, quei rigurgiti o nuovi baliori di populismo e antipolitica che oggi più che mai si stagliano all'orizzonte di popoli e nazioni spaventate dalla perdita del benessere e che nel nome del Moloch progresso e benessere sarebbero piano piano disponibili a cedere parte della propria sovranità.
Non può essere così..ci sono valori quali la dignità dell'uomo, delle sue istituzioni, della sua organizzazione in comunità di liberi e consapevoli che non può essere ceduta o calpestata per nessun motivo.
Infine una parola di pacificazione del cuore.....perchè questo ricordarsi possa anche essere perdonarsi, capire che l'unica strada percorribile è quella di una comune via alla risoluzione dei conflitti.
E' prorpio in questa luce, questa prospettiva che oggi avrei concluso il mio intervento citando forse una della pagine di più alta umanità che la nostra recente letteratura nazionale abbia espresso..le ultime pagine del racconto di Cesare Pavese, La  casa in collina:
Non so se Cate, Dino, Fonso e tutti gli altri torneranno, certe volte lo spero e mi fa paura. Ma ho visto i morti  sconosciuti, i morti repubblichini.Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile , se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche il vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne perso il sangue bisogna placarlo , dare una voce a questo sangue giustificare chi l’ha perso." 

martedì 24 luglio 2012

Tra feste e covegni qualche lume di verità

Leggevo alcune prese di posizioni e soprattutto ascoltavo alcuni amici che proprio non capiscono cosa stia succedendo nella politica amministrativa di questa città.
La sensazione che non si riesca più a muovere un passo.
Dalle politiche urbanistiche portuali, alle politiche sociali e sanitarie per giungere al decoro urbano di una città la cui maggiore sensazione che da è quella di essere senza una guida sicura, autorevole.
Appare necessario un cambio veloce  e qualcuno auspica il ritorno alle urne in tempi brevi.
Non è possibile in questo momento, apparirebbe come la giustificazione a tutta una serie di inattivtà.
Sarebbe dare un inaspettato e gratuito lasciapassare ad una stagione, ad una storia che invece ancora dovranno fare i conti con le proprie responsabilità, le prorpie poche zze di visione e soprattutto con la mancanza assoluta di una vera cultura di governo.
Coeme ebbi da dire in tempi non sospetti è necessario assistere al crollo di almeno due generazioni di politici che oltre a rappresentare il governo di questa città ne hanno assunto il carattere di simboli.
Il costo da pagare per la città si sta dimostrando altissimo..è necessario capire quale dovrà essere il conto che dovranno pagare  i mostri capaci di una politica di poltrone, di una politica infestata da clientelismi e da una tragica falsa visione del ben bene pubblico inteso come ricchezza da sperperare e non come valore daa preservare e accrescere per le generazioni future, quelle dei nostri figli, dei nostri nipoti al cui orizzonte si delineano macerie politico-sociali da rimuovere.
ecco il senso di un clima festaiolo e convegnistico..il niente da proporre ad una città che in fin dei conti poi si merita quello che ha sempre voluto.

venerdì 20 luglio 2012

Tra Bockenforde e Habermas un invito anche per noi

"Per Böckenförde, lo Stato secolarizzato è tenuto strettamente al principio della libertà dei cittadini ma deve essere consapevole di non essere in grado di creare una piena integrazione, perché i suoi “presupposti normativi fondativi” gli sono esterni. Attingono infatti a valori pre-politici, religiosi innanzitutto. Anche Habermas ammette che il buon funzionamento della democrazia richiede risorse pre-politiche: tuttavia, il «vincolo unificante» non va cercato prima o fuori dal processo politico-costituzionale democratico stesso. E i credenti, che devono potersi esprimere politicamente, non possono rivendicare il monopolio della verità." Questa impegnativa strada dovrebbe guidarci nel creare un cammino comune..che non significa assoluta necessita' di conformazione acritica..significa dialogo,dialogo e dialogo. Purtroppo il livello della percezione di tali problematiche mi risulta totalmente assente dal panorama culturale e politico italiano. Tuttavia o ci mettiamo in questa cornice di confronto/scontro oppure niente cambiera' nelle nostre coscienze individuali e collettive.

mercoledì 18 luglio 2012

La lunga strada della verità

Si riparla ancora una volta di gay, lesbiche, unioni di fatto, matrimoni ecc.
Ancora una volta valutazioni irrisorie, che non tengono mai conto della complessità, del rispetto delle idee altrui.
Non ultime le uscite del presidente Rossi che addiritura dice che la Chiesa Cattolica non riconosce i diritti civili!!.
Roba raccapricciante.
Mi sembra che strada invece se ne sia fatta molta, anche nella nostra provinciale Livorno
Mi sembra ormai ineludibile il riconoscimento di diritti fondamentali per le cosiddette unioni di fatto, etero o omosessuali che siano.
Forte e unanime senza possibilità di ritorno la condanna dell'omofobia, fattta anche in consiglio comunale.
Abbiamo percorso come si dice in questi casi un tratto di strada insieme, anche con fatica, cercando di ottenere il massimo.
Parlare di matrimoni gay spingerebbe il livello troppo in alto.
Non si tratta di essere contro a questo punto , ma essere  PER.
Per la famiglia come cellula naturale e fondamentale della società che si fonda su un patto non giuridico ma di amore tra uomo e donna.
Sarebbe ormai l'ora di confrontarsi senza vel su questo punto.
Non capisco poi perchè ogni volta che si tratta di questo tema o di atlri sensibli da un punto di vista etico o religioso ci sia una voglia atavica di adare contro e sempre la Chiesa cattolica.
Maii uno anche nella mia città, nel mio partito che dica sentiamo cosa ne pensa l'Imam, cosa ne pensa il rabbino capo della comunità ebraica.
 Mai perchè troverebbero delle gradite sorprese.
Oppure cosa ne pensa il capo della comunità senegalese di Livorno che pure è membro del mio partito ma che si tira fuori quando fa comodo sui diritti degli stranieri e se ne chiede giustamente un ruolo attivo politicamente ma poi non gli viene mai chiesta una parola quando si tratta di parlare di islam o legge coranica sull'omosessualità.
Andatevi a vedere la dichiarazione interreligiosa sulla famiglia di Lione di qualche anno fa, sarebbe già un atto di correttezza.
Allora non ci sto. O il confronto si fa a viso aperto oppure meglio che ognuno resti nei suoi confini.

sabato 7 luglio 2012

Festa di popolo o sagra di paese?

Ho guardato il programma della festa democratica e tra le tante iniziative una in particolare mi ha incuriosito, quella che si terrà sulla situazione sanitaria livornese.
Con tutto il rispetto e l'impegno degli interlocutori invitati non riesce difficile pensare che poco o nulla verrà detto di nuovo.
Non dipende certo dalle competenze, ci mancherebbe altro, tra l'altro giustamente sarà presente il Sindaco, massima autorità cittadina in tema di Sanità, tuttavia con umiltà e in punta di piedi mi sovverrebbe la necessità di ascolatre esperti e diretti interessati di altre realtà.
 Non dimentichiamo tra l'altro che il nostro sindaco è consigliere di AGENAS, l'agenzia governativa sui ssitemi sanitari regionali. sarebbe stato sufficiente chiedere la presenza del direttore dell'agenzia stessa per poter dare a Livorno magari una parvenza  non dico di internazionalità, visto comunque che si parla di europa e mediterraneo, ma almeno una prospettiva sovracomunale, almeno nazionale.
Invece no. Un basso profilo che fa di Livorno una città autorefrenziale, ombelico del mondo..quando il mondo ormai viaggiando alla velocità di internet sembra allontanarsi sempre di più.
Sarebbe stato utile un maggior sforzo di fantasia da parte degli organizzatori..almeno che pensare meglio una sagra di ricompattamento sociale che entrare realmente sui temi della società moderna.
Una scelta comunque di tutto rispetto, forse di corto respiro. 

lunedì 2 luglio 2012

Finalmente la sanita' livornese in Consiglio Comunale

Finalmente il giorno 9 luglio in V commissione consigliare approdera' l'ordine del giorno che sara' poi proposto come base del Consiglio Comunale tematico sulla sanita'. Non possiamo e non vogliamo nascondere l'importanza di questo passaggio. Il nuovo ospedale per intensita' di cura, il destino di quello vecchio; i pluriennali problemi delle liste di attesa, la nuova organizzazione di area vasta. I sussulti e le tensioni all'interno dei vertici aziendali ASL 6. Il tutto con una prevista revisione di spesa imposta dal governo centrale che tagliera' alla sanita' piu' di un miliardo di euro. In questo clima abbiamo chiesto con fermezza e con pazienza che fosse la politica a riprendere il bandolo della matassa. Vediamo cosa riusciremo a fare.

venerdì 22 giugno 2012

Morte di un giovane amico di mia figlia

Ieri sera intorno alle 20 uno squillo al telefonino di mia figlia gli annunciava la grave situazione in cui versava un suo compagno, amico, vittima di un incidente stradale.
La corsa insieme a tutti gli altri ragazzi fuori dall'ospedale, scene già viste tante volte. Poi alle 21 ci ha telefonato dicendoci che il suo amico era morto.
Non lo conoscevo bene..ma lo sgomento è entrato violento, senza proferire parola, senza senso.
La morte di un giovane, l'ennesima morte sulla strada ci fa pensare al poco valore che diamo alla vita..
Non si può morire per una distrazione, per mancanza di concentrazione. Non credo nel fatalismo..
Se dessimo più significato al valore della vita quando questa ci avvolge in tutta la  sua pienezza di un giovane di 19 anni e pensassimo di più alle conseggueze di tante nostre scelte, anche banali e pensassimo che ogni nostra mossa può cancellarerla..non so.
Se ci fermassimo un attimo a vedere quello che facciamo, che può succedere e vedessimo tutta la bellezza della vita, riuscissimo a cancellare le menzogne che ogni giorno diciamo sulla vita, e l'apprezzassimo di più nella sua semplicità.
Sono frastornato e prego per questo nostro giovane fratello...prego per i suoi familiari

martedì 19 giugno 2012

Che Estate Ragazzi

Esiste un'altra estate nascosta ai più; lontana dai clamori spiaggiaoli a cui saremo sottosposti o alle performance partitico-politiche locali, senza respiro, senza seguito autentico.
L'estate di giovani, uomini e donne, che lasciati l'abito scolastico o universitario si giocheranno tanto del loro tempo con gli ALTRI.
Altri altrettanto nascosti, anzi invisibili.
Ragazzi scaricati dalle esauste scuole con annessi professori arrivati al limite della sopportazione, che potrebbero anche non esistere.
Ragazzi di famiglie inesistenti, senza soldi e senza cose da fare.
Ragazzi che passano le loro ore spostandosi sul soleggiato lungomare senza mete precise e che poi ritornano nei loro quartieri anonimi surriscaldati ma che almeno sentono propri, in cui "comandano", in cui sentono una identità minima, da difendere, anche con violenza.
In questi quartieri altri giovani saranno ad accoglierli, sapranno come interessarli, stimolarli, cercheranno di iniziare un cammino di educazione..trascinandoli fuori da un anonimato pesante, pauroso.
E poi qualche buon burocrate di palazzo o dei servizi sociali tirerà un profondo sospiro di sollievo..anche questa estate l'abbiamo sbarcata, anche quest'estate è stata un' ESTATE RAGAZZI!!!

martedì 12 giugno 2012

E se...

Si coglie un elemento sostanziale della situazione politica locale e anche nazionale. Il nuovo rapporto tra economia-finanza e politica. E' tanto che ci sto riflettendo sopra e mi sembra ormai che i tempi siano maturi perchè la politica abbia il coraggio di riprendere in mano il bandolo della matassa ammesso che ciò voglia essere fatto e che si sappia che non potrà essre indolore e che soprattutto non siamo fuori tempo massimo (rileggersi De Rita nell'ultimo rapporto CENSIS su tale questione). Ci stiamo avviando, penso, verso una stanca ripetitiva discussione sul bilancio che salvo imprevedibili scossoni sarà voato favorevolemnte; io porrò esclusivamente una riflessione - provocazione: la possibilità autonomamente e facendosi carico delle conseguenzee della possibilità dello sforamento del patto di stabilità perchè non ritemgo più vincolante ciò eticamente e solo un capestro finanziario. Mi spiego meglio: questo servirebbe a liberare risorse intanto per il pagamento di fornitori della nostra amministarzionee e libererebbe fondi per cercare di dare qualche risposta alla carenza ormai intollerabile di lavoro e inoltre mi darebbe la possibilità di dire che non tollero più che un paese civile, anzi culla della civiltà occidentale, al di là di qualche chilometro di Adriatico, non possa permettere ai suoi cittadini, anche più piccoli,l'accesso a medicinali primari come gli antibiotici, medicine essenziali per curare malattie per noi banali come le infezioni. E' intollerabile, e qulache segno a questa Europa di faccendieri e banchieri è l'ora di cominciarla a dare.

mercoledì 6 giugno 2012

Povero Consiglio Comunale

Abbiamo assistito questa sera ad una farza pazzesca sulle spalle della citta'. Dopo tre ore di ottuse e opportunistiche discussioni sulla vicepresidenza del consiglio che poi non ha portato a nulla. Lamberto Giannini appena eletto con soli nove voti si e' dimesso. E magari ci si straccia le vesti per i lavoratori dell'ippodromo e delle altre emergenze, purtroppo tante. E' necessario assumere una forte responsabilita', e' veramente urgente

Rosi il carrozziere che scambia AAMPS per una auto

Ho appreso sbigottito dalla stampa cittadina di ciò che è successo in commissione ieri su AAMPS. Certo mi informerò meglio e personalmente (andando sulla registrazione della seduta) Coerente al mio scritto di qualche giorno fa sulla “Nazione”, se così però fosse confermato, per me Rosi, bravo quanto (Gli) pare, irritato quanto volete, maleducato e con atteggiamento fascistoide per me VA A CASA . Se invece le cose non fossero andate come riportato dalla stampa sono pronto a rivedere la mia posizione. Stiamo cercando di raddrizare la barca, anche non necessariamente lavorando sotto i rilettori ..e arriva questo con sparate di una pochezza di sensiblità istituzionale disarmante. Se poi lui tratta le aziende come un carroziere fa con le auto immagino che non abbia comunque studiato economia aziendale a Berkeley. Roba raccapricciante…bocciato. Delle scuse poi, di questi tempi, ce ne sbattiamo i c… Scusate, amici del blog, l’indignazione forse eccessiva.

venerdì 1 giugno 2012

Verso la conferenza programmatica

La notizia ormai ufficiale delle date della conferenza programmatica del PD livornese chiude finalmente un periodo di lunga preparazione e ci da una scadenza precisa. Voglio esprimere ora l'importanza di questo passaggio. Un passaggio importante e denso di attese. Un momento che al di la della seppur necessaria riflessione interna, dovra' porre sul tavolo del confronto le questioni della citta' intera e soprattutto rilanciare una nuova capacita' della nostra interpretazione delle cose e la capacita' di essere coprotagonisti di quello che sara' Lvorno nei prossimi anni. Abbiamo la responsabilita' di rinnovare ogni nostro modo di essere presenti, dagli uomini e le donne che proporremo alla guida, al linguaggio e soprattutto nei modi di governo. E' evidente che le sfide che oggi ci troviamo a gestire sono di una complessita' nuova, difficile che necessitano di approcci nuovi, di una mentalita' sveglia e pronta a capire su quali tavoli le partite importanti si giocano. E' finita un'autosufficienza anche e soprattutto culturale che oggi ci condanna ad un evidente provincialismo e sublternita' su scelte fondamentali. Infine la necessaria apertura a tutte quelle forze sociali, politiche e culturali che questa città riesce ad esprimere e che guardano con attenzione alla nostra evoluzione.

giovedì 31 maggio 2012

Oratorio Salesiano: nuove strutture di speranza

L'altro sabato abbiamo inaugurato,alla presenza del Vescovo, del presidente della provincia e dell'assessore Cantù i nuovi loocali dell'Oratorio Salesiano di Livorno. Le strutture pur belle, funzionali, non avrebbero senso e non avremmo permesso tale recupero se non fossero riempite dal vociare, dalle riuniomni, dallo scorrere delle giornate di centinaia di ragazzi e giovani. Una delle immagini più belle, significative, complesse che la Bibbia ci dona è l'esperienza dell'Esodo. Dio che entra in contatto con il suo Popolo, la cui Presenza diventa viva nella tenda che accompagna il Popolo nel suo divenire nel deserto del Sinai. Cioè la struttura perde la sua consistenza materiale ma diventa luogo della presenza della Gloria di Dio e a servizio dello Spirito creatore di Dio. Dio che non si fa rinchiudere in stanze incensate ma che vive l'esperienza nomade del suo Popolo. Ecco il senso delle strutture: che non diventino mai fine, che siano al servizio, che siano il luogo privilegiato dell'incontro-allenaza (berit) tra Dio e il suo resto (segullah). Specialmente tra Dio e i poveri del mondo. Questo si che il nuovo oratorio che nasce nella città e per la città dovrà essere. Testimonianza di questo profondo amore che Dio ha scelto di donare soprattutto ai più poveri, agli esclusi, a coloro che non hanno luoghi, in particolare ai giovani e tra questi ai più poveri di loro, per il quartiere di Colline ma anche per tutta la città.

martedì 29 maggio 2012

Per una nuova stagione (IDV-SEL-PDL insieme malinconicamente)

E' evidente oggi l'imbarazzo di una classe politica che appare disorientata, senza nè capo nè coda. Qualche giorno fa diceva l'amico Gianfranco non scendere dalla nave che è in difficoltà. Rassicuro (o faccio disperare) tutti,nessuno vuole staccare e staccherà niente. Il Sindaco rimane al suo posto con convinzione da parte di tutto il PD, gruppo compreso. Posizioni distinte ci sono al'interno del gruppo e mi pare che tra l'altro non siano state nascoste e non certo una discussione seppur serrata e accesa non può risolvere tutto ma certamente ricompattare (leggi: posizioni diffrenziate ce ne sono, anche su temi scottanti e ce ne saranno) Ho detto con forza che questo ricompattamento non poteva e non può arrivare su una questione di strapuntini o poltroncine che potrebbero valere meno di quelle della Gran Guardia. In sostanza non mi interessano tanto le grida e gli sproloqui di questo o quello e mi dispiace che anche il Sindaco sia sceso a livelli sui quali lui non doveva, seppur offeso personalemnte e irriso come si irrede un ragazzino che gioca a figurine. Mi interessa e deve interessare altro; tra 15 giorni sarà affidato il PS, si cominciano a intravedere i tempi per il PRGP. Rimangono partite aperte sulle partecipate che necessitano di una franca discussione politica ripercorrendo anche le scelte fatte in tempi diversi e che ora hanno rilevato tutto il loro corto respiro; sulla politica dei rifiuti e del trasporto pubblico locale che ormai si giocano si scenari più ampi, almeno regionali; la partita della sanità con risvolti che potrebbere apparire imprevedibili non solo localmente ma anche a livello regionale e nel quale si inserirà tra breve la gara oper la costruzione del nuovo ospedale; il probleme di alcune varianti che dovremo trattare con attenzione prorpio perchè potrebbero addirittura condizionare in partenza il cammino del PS;la delicata partita con comitati di cittadini, sempre opportuni da ascolatre, ma che non possono pretendere avvallamenti illegali e non giusti (leggi annessi Limoncino); non ultimo il bilancio che tuttavia credo sia il meno problematico visti comunque i minimi margini di manovra una volta levatin i costi per il funzionamento della macchina, semmai si tratta eventualemnte di scorporare alcuni dati, come quello sul sociale, per vedere meglio come è attualmente ripartito ed evitare semmai spese irrazionali ormai"storiche"(chi ha orecche per intendere intenda). Sono convinto che non tutto potrà essere fatto purtroppo, ma almeno dovremo provarci prchè lasciare meno macerie possibili ai futuri amministratori quali essi saranno decisi dal voto democratico lo ritengo un imperativo morale prima che politico. Le partite e i giochetti sulle alleanze li lascio volentieri agli altri (IDV-SEL-PDL), speriamo che se la cavino.

venerdì 4 maggio 2012

Hotel Gennarino

Dopo tre anni arriva in commissione la discussione di una variante. Giustamente l'amico Lamberti pone una domanda: chi detta i tempi?. Arriveranno giustificazioni, rattoppi. Il candido assessore di turno che ci spiegherà ilo perchè. Ma la domanda legittima rimane, nella sua crudezza: chi detta i tempi? Le convenienze?. Approfondirò il materiale della variante e ne riparleremo.

venerdì 27 aprile 2012

Carissimo amico filosofo

Guardando la politica livornese, le sue ultime "novità", incosciamente questa mattina ho ripreso in mano "Consigli sulla felicità" di Schopenhauer: "Anche l'esame più sommario ci rivela che i due nemici della felicità umana sono il dolore e la noia. [...] L'ottusità della mente è sempre congiunta all'ottusitò della sensibilità e alla mancanza di reattività, ciò che rende meno suscettibili ai dolori e ai turbamenti di qualsiasi speci e grado. Ma proprio da tale ottusità mentale deriva quel vuoto interiore impresso su innumerevoli facce e che si rivela con la costante, eccitata attenzione a tutti i fatti, anche insignificanti, del mondo esterno: questo vuoto, che è la vera fonte della noia, cerca sempre avidamente stimoli esterni per eccitare in qualche modo la mente e l'animo. [...] L'uomo intelligente mirerà in primo luogo all'assenza di dolore [...] e, dopo una certa esperienza dei cosiddetti uomini, si sceglierà un'esistenza appartata e persino, se è uno spirito grande, la solitudine; perchè quanto più uno possiede in se stesso, tanto meno necessita ricevere dal mondo esterno." Buona lettura e buona meditazione.

mercoledì 15 febbraio 2012

Per una politica sobria

Parlare di sanità pubblica non può essere un esercizio semantico, neanche una prova di forza.
La richiesta di un consiglio comunale aperto contraddice ogni forma di concretezza politica che invece su questioni di tale portata vorremmo ottenere.
Parlare di liste di attesa, di funzionalità, di appropriateza delle prestazioni, di organizzazione e integrazioni delle politiche sanitarie e socili non possono rincorrere comitati o gruppi che hanno tutto il dovere e la libertà di esprimersi, anche in maniera molto franca dura ma non in un consiglio che diventerebbe un facile tiro al piccione e una passerella per politici del grido e dela visibilità ad ogni costo.
Vedrei, come del resto già proprosto, un cammino serio e serrato nella commissione, luogo deputato a questo ed eventualmente organizzare un consiglio tematico dove le forze politiche potrebbero esprimere con chiarezza e forza l loro posizioni.
La politica è anche stile e soprattutod i questi tempi appare assolutamente necessario tornare ad una sobietà che per molti appare lontana anni luci.