martedì 4 giugno 2013

I DOVERI DEL PD

Un'opinione pubblica sconcertata e disamorata non tollererebbe da quello che allo stato è il maggior partito politico del Paese l'aprirsi di una fase congressuale tutta incentrata sui regolamenti di conti interni, segno infallibile di una dialettica ripiegata su se stessa, e meno ancora gradirebbe le alchimie che alcuni giornali, tanto per attizzare le discordie interne, iniziano a distillare nel senso per cui se “gli ex dc” hanno avuto i maggiori incarichi di governo allora “gli ex pci”debbono controllare il Partito …

Ecco, se si deve cominciare da qualche parte a ricostruire il PD allora è bene evitare in qualunque circostanza di dire “noi e loro”, e diffidare di chiunque continui a usare simili espressioni. Anche perché, detto sottovoce, non è che in questi anni abbiamo assistito a chissà quali battaglie ideologiche o di principio, all’ interno del PD: quasi sempre i nostri scontri interni sono stati motivati da obiettivi assai più terra terra
(Giovanni Bianchi-Circoli Dossetti)