martedì 30 ottobre 2012

INIZIANO I CONTI

Sapevamo che con la fine del mese di ottobre e il mese di novembre, la politica italiana e quindi anche quella locale avrebbe cominciato un lungo periodo di ondeggiamenti, verosimilmente sussultori.
Vediamo in sintesi il primo punto: le elezioni della regione Sicilia.
E' inevitabile parlare forse dell'unico dato anche se non prorpio inaspettato, quello dell'astensionismo. Astensione storica. Mai il popolo sovrano aveva dato un seganle più chiaro e preciso.
questa classe politica non può più rappresentarci.
Con questo dato di astensione non ci possono essere canti epici ed eroici di vittoria.
Il sistema di democrazia rappresentativa così vacilla paurosamente. nenache il populismo in chiave comico-grottesca è riuscito ad arginare un grave problema che è quello del disinteresse.
Al "J care" negli anni si è opposto un progressivo "me ne frego", tiro a campare e qualche cosa mi invento (magari lavoro nero) e come si fa a bollare di inciviltà, di disonestà queste persone?
Disonesta è un'intera classe politica che non è riuscita a sfilarsi i panni del proprio tornaconto e non ha messo al centro interessi comuni di intere generazioni.
Quindi se anche qualcuno del mio partito volesse cantare vittoria gli direi di stare molto attento di cercare di vedere la propria trave nell'occhio e non interessarsi della pagliuzza negli occhi altrui.
Il dramma di una insufficienza lo stiamo del resto sperimentatndo tutto in quel che sta avvenendo in questi giorni nella nostra regione.
Una classe politica dirigente alle prese con una necessaria revisione dei conti ma che non sa far altro che ancora partire con tagli e aumento di aliquote contributive che colpiscono sempre le solite categorie.
Abbattimento della spesa sanitaria, rialzo dei bolli auto, rialzo di addizionale irpef e così via..neanche un segnale che tende ad andare a colpire privilegi e veri sprechi.
Nel campo sanitario ad esempio fioccano ticket, si abbattono posti letto, si iterrompono convenzioni con  un privato che da anni è inserito positivamente nel tessuto del servizio universalistico ma non un atto verso la riduzione di consulenze di ASL, riduzione dei superstipendi mamangeriali o riduzione drastica del numero di addetti alla mostruosa macchina burocratica di tutto il sistema sanitario pubblico toscano.
Avremo modo di riparlarne.
Avremo modo di rendere chiaro anche alle semplici persone ma che sono il tessuto vero di questa società i giochi che ancora una volta si cerca di fare alle loro spalle senza dire la verità fino in fondo.
Deve essere questa forse la prima mossa per un sano riformismo per il quale da anni cerco di far convergere le mie idee e i miei umili sforzi nella piazza politica di questa città.
A esempio in chiave di sanità in queste condizioni economiche e finanziarie non sarebbe da considerarsi un errore neanche poter tranquillamente dire che scelte strategiche valide solo due-tre anni fa potrebbero anche essere riviste. Questa mi sembra vera moderazione, il coraggio di misurarsi in maniera critica, analtica e intelligente anche su proprie idee ma che potrebbero essere tranquillamente rivisitate o almeno con estrema onestà rimandate riconoscendo che nuove situazioni impongono nuovi approcci.

martedì 2 ottobre 2012

Sotto il cielo d'ottobre

Non è facile la situazione generatasi al cosiddetto borgo di Magrignano.
Lo ha detto il Sindaco al consiglio di ieri sera con estrema chiarezza e lucidità.
Lo ha detto soprattutto per evitare che cavallate e scorribande populiste possano creare situazioni di non ritorno.
Magrignano segna la fine di un mondo che ha permesso intrecci tra politica ed edilizia ormai obsoleti, fuorvianti.
La situazione è difficile ma soprattutto grave per le centinaia di persone, famiglie che hanno investito sulla possibilità di avere una propria abitazione, non una villa. Una casa dove stare in sicurezza.
Il gioco questa volta però non ha funzionato e non per dolo si badi bene ma per miopia, per ingordigia, per aver sottovaluato la situazione e forse aver sopravalutato le proprie energie, capacità.
Ora il nodo è quasi inestricabile e ha fatto bene il Sindaco a dire che l'amministarzione non lascerà in solitudine alcuno.
Ma il problema non riguarda l'amministrazione. Come diceva giustamente Cannito neanche è piovuto come maledizione dal cielo.
Chi ha responsabilità ha nomi e cognomi: responsabilità prima morali e poi sicuramente oggettive.
Non tarderanno purtroppo a chiarirsi.
Magrignano non è altro che l'altra faccia della storia di Montenero con il geometra che piange..forse impropriamente.