martedì 27 maggio 2014

E ora comincia il bello

Non ci sono dubbi sul risultato delle elezioni amministrative. un risultato definito da tutti i commenattori storico. Si in effetti la portata è di quelle pesanti. Dovremo tornarci sopra per capirne maggiori dettagli significati.
Ora due cose soprattutto contano, arrivare a vincere il ballottaggio cercando di far capire agli elettori livornesi l'importanza di un partito come il PD che unico può cercare di reinterpretare l'idea di una città unita a capacità di governo, aprendo attenzioni a mondi circostanti ma tenuti così distanti; secondo punto non meno importante è che dobbiamo metterci in testa che Renzi è una cosa ben precisa, non è sufficiente coccolarlo e lisciarlo per il verso giusto. Non ci casca. Lui impersona una cesura profonda con quello che è stato il modo di governare questa città e gli artefici paladini del finto rinnovamento non possono pensare di farla franca scambiando la casacca.
Renzi non c'entra nulla con quella storia ideale e politica ache ancora tanti, troppi nel mio partito impersonano. Non basta Renzi è ora di accelerare i processi di cambiamento anche a Livorno e cercare di scordarci un passato ormai passato, fatto anche di bandiere, belle certo ma ormai non più attuali.
Dobbiamo avere il coraggio di gettarle al macero, escluderle dalle nostre sedi o dire che è solo folclore. Una piccola differenza rispetto alle elezioni del 2009: dei voti al PD il 30 % ha espresso preferenze, ieri solo il 10%. Perchè?

mercoledì 30 aprile 2014

Un grazie di cuore

Con il voto al bilancio di ieri sera si chiude la mia esperienza di consigliere comunale. Una esperienza meravigliosa lungo una strada talvolta faticosa e difficile.
Prima di tutto un grazie a tutti gli amici e colleghi incontrati in questi cinque anni; un arricchimento senza precedenti, soprattutto umano.
Certo ora inizia un cammino nuovo anche per me che certo in un'ottica della politica come servizio non si può fermare ma anzi deve oltremodo rilanciarsi.
Immagino, vista la situiazione comatosa, non certo di quello che si lascia, ma della politica che avanza che il prossimo impegno dovrà concentrarsi soprattutto nel creare un luogo di sperimentazione politica. Basta anche con le scuole fatte di alto magistero ma poco incidenti. Costruire un cammino formativo che vada parallelo agli atti che la prossima consigliatura riuscirà a produrre, che li sviscrei, li digerisca e ne controlli l'aderenza alla nostra realtà cittadina.
non penso infatti sia sufficiente un punto e a capo, l'ho detto incompreso. Appare necessario un periodo di governo di salute cittadina; i migliori cervelli politici, trasversali, che vogliano "gratuitamente" servire un processo di ri-culturizzazione della politica livornese. Il senso di essere liberi da poltrone o poltroncine è questo. Ci proverò, andando a cercare anche in contesti inesplorati da questa stanca politica fatta di Fantozzi.

giovedì 6 marzo 2014

Un Clima da Cambiare

Non mi piace, lo dico senza mezzi termini, questo clima che ci sta portando verso le cosiddette primarie di coalizione.
Primo fra tutti un clima di mancato entusioasmo, stanco e stancante. Non si vede una partecipazione poplare di nessun tipo. Non c'è credibilità nel come è stata condotta tutta la vicenda.
Non mi piace secondariamente il senso di forzatura che c'è nello stare insieme tra le forze che vorrebbero competere come centro-sinistra alle prossime elezioni amministartive.
Non c'è fiducia reciproca, non c'è una lettura comune, manca un senso di appertenenza che si fondi su un'idea superiore, su una visione di città che ci dia un respiro un pò più ampio invece dlle solite boiate edilizie, che inuitle nasconderlo sono state e saranno ancora per molto il macigno che ha sepolto per decenni lo sviluppo di un'idea nuova di convivenza urbanistica.
In queste condizioni nessuna alchimia, nessun effetto traino potrà aiutarci.

mercoledì 5 febbraio 2014

GIORNATA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

Oggi è la giornata contro lo spreco di alimenti.
Ogni giorno in Italia e quindi anche nella nostra città vengono buttati nei rifiuti tonnellate di alimenti.
Questo quando più famiglie vedono avvicinarsi il baratro della povertà e molte di esse non riescono o lo fanno a fatica, quello di mettere un piatto di cibo alla loro mensa.
Non c'è bisono di andare molto lontano; nel mio uartiere di Colline molti ragazzi e adulti non riecono a mangiare quotidianamente.
Di fronte a questa cultura che ha inalzato lo spreco a sistema di vita dobbiamo porre dei limiti.
Auspico e cercherò di collaborare in qualche modo che anche nella nostra città mettendo ittuzioni e associazioni di volontarito si possano tovare formule che pongano fine a questo stato di cose e anche nel recupero e nella condivisione del cibo si possa cominciare a creare una nuova cultura e un nuovo modo di stare insieme, più sobrio e più solidale.

lunedì 3 febbraio 2014

Dalla parte degli ultimi

Una brutta pagina di politica cittadina e una ferita enorme inferta alla democrazia di questa comunità cittadina.
Non è giustificabile in alcuno modo che si possa interrompere con violenza la maggiore assise democratica quale quella rappresentata dal consiglio comunale.
Cosa ancora più grave se si pensa che in queto modo sono stati lesi diritti di altri cittadini livornesi che vivono rinchiusi in carcere.
Si perchè senza neanche farlo apposta è stata interrotta, anzi non è stata fatta nenache iniziare l'audizione del garante dei detenuti del comune di Livorno.
E' stato detto dai protestanti " ci im porta una sega di quelli che se sono li hanno fatto delle cazzatae", testuali parole.
E' la fine di ogni possibile solidarietà; è la giustificazione del vinca il più forte. Ci srà sempre nella vita qualcuno più forte di noi.
Sono fiero che oggi nel difendere il dirito ad ascoltare il garante di coloro che vivono sulla propria pelle la privazione della libertà sono stato attaccato. Lo rifarei mille volte. Politica per me è stare dalla prate dei più deboli, dei perdenti. E chi è più perdente di colui che ha perso la propria libertà?

mercoledì 15 gennaio 2014

Corsa che fai, campione che trovi

Sono contento che nel mio partito si stia camminando verso un confronto plurale e di sostanza. Vedo che al momento almeno due candidati alternativi ci sono, di livello, onesti, preparati. Non li conosco molto bene personalmente. Questo è un dato che non può sfuggire. Nel PD livornese ci sono tante persone che provengono da storie non strutturate, senza abitudine ai nomi e alle vicende degli ultimi 15-20 anni. Ci sono persone che si sono appenna affacciate alla politica attiva e quindi non hanno e non subiscono condizionamenti per così dire storici. Badate bene non sono neanche ingenui e si informano. Mi riferisco poi in particolare a quei 20.000 elettori delle primarie, che decideranno anche per chi dovrà lottare per diventare sindaco. Ora la prossima, ennesima, battaglia fatta di primarie sarà importante, decisiva per il futuro di questa città. Il candidato sindaco, anche nel mio partito, non dovrà apparire come strutturale ad apparati o cordate. Personalmente dovrà dirci quali responsabilità vorrà assumersi e quali competenze, idee, portare a questa città. Liberamente proporre i sui uomini, mi auguro molto prima delle elezioni, perchè la gente possa rendersi conto a chi affidare con trasparenza il proprio voto, la propria adesione. In quale cornice di valori si porrà; se avrà, a dispetto di qualche mia compagna di partito, una visone utopistica della politica e della città. In che manierà vorrà raccordarsi con l'associazionismo oggi sempre più soggetto di proposta politica che passivo attore di decisioni subite. In che modo misurarsi con la povertà e gli esclusi di questa città, in particolare con vere politiche di inclusione andando a ridisegnare una politica sociale scardinado acquisizioni ormai obsolete e abitudi fuori tempo. Gli atti degli Apostoli si chiudono con Paolo, ormai stabilizzatosi a Roma, nel suo appartamento privato, che parlava con "meta parresias akolytos", cioè in modo franco e senza impedimenti. Su questo primo elemento cominceremo a verificarci: parlare in modo franco (parresias) e senza impedimenti (akolytos). Forza ragazzi che la vittoria stavolta è più lontana. Io cecherò di esserci ancora, poi vedremo.

martedì 14 gennaio 2014

Rivoluzione silenziosa

Mentre ci godiamo lo stato comatoso di una politica cittadina ripiegata sempre di più su se stessa, dove il conservatorismo si fortifica, a tutti i livelli, e un apparato ormai delegittimato, politico-culturale-imprenditoriale si prepara all'ultima resistenza, il cui destino comunque è tragicanmente scritto, Papa Francesco, in silenzio, lontano dai clamori mediatici del suo predecessore Giovanni Paolo II, sta compiendo gesti e assumendo decisioni di portata innovativa come nessuno avrebbe sperato.
Una ventata di freschezza che tanti di noi aspettavavno da anni.
L'esempio più prossimo quello della crezione di 16 cardinali elettori la cui maggioranza, per la precisione 9, vengono dal sud del mondo, senza nessuna esperienza di potere e governo ecclesiastico se non quello della testimonianza evangelica nelle loro terre di origine, martoriate da povertà e clamorose contraddizioni di questo tempo globalizzato e moderno; in Italia ha rotto l'automatismo carrieristico episcopale non creando cardinali in quel di Torino e Venezia, cosa inaudita. Ha creato cardinale l'umile arcivescovo di Perugia di cui nessuno dei signori e principi della chiesa italiana ha mai parlato, un inesistente.
Mentre tutto questo avviene, liberando la Chiesa dagli ultimi cinquecento anni di storia misera, la politica nostrana non riesce a spezzare minimamente carrierismi di basso valore morale e piccolo cabotaggio plitico-culturale.
Tutto sempre predestinato in virtù di una clamorosa discontinuità nominale ma una continuità di contenuto disarmante e allarmante.
Vai Papa Francesco, noi siamo chiesa con Te.

sabato 11 gennaio 2014

Digressioni

Oggi sul quotidiano"La Nazione", il signor Caputo, verosimilmente uno pseudonimo, ritorna sulla questione del consiglio comunale. Gli sono grato in particolare per il vademecum che ha voluto regalarmi. Lo condivido in pieno, anche perché ricalca fedelmente quello che penso e che ho incarnato in questi cinque anni:
fare politica solo con un solido lavoro alle spalle
cercare di discutere solo delibere o atti di peso in sedute pomeridiane
ridurre  ulteriormente il misero gettone di presenza
utilizzare mezzi informatici ed elettronici per discutere velocemente atti e questioni minori.
Sono a posto. Mi piacerebbe che altri consiglieri in carica o futuri scalpitanti consiglieri anche del mio partito possano vantare questo tipo di adesione al vademecum, vedremo.
Una ultima cosa, sono da sempre stato scettico sulla legge 81 e continuo ad esserlo.