mercoledì 15 gennaio 2014

Corsa che fai, campione che trovi

Sono contento che nel mio partito si stia camminando verso un confronto plurale e di sostanza. Vedo che al momento almeno due candidati alternativi ci sono, di livello, onesti, preparati. Non li conosco molto bene personalmente. Questo è un dato che non può sfuggire. Nel PD livornese ci sono tante persone che provengono da storie non strutturate, senza abitudine ai nomi e alle vicende degli ultimi 15-20 anni. Ci sono persone che si sono appenna affacciate alla politica attiva e quindi non hanno e non subiscono condizionamenti per così dire storici. Badate bene non sono neanche ingenui e si informano. Mi riferisco poi in particolare a quei 20.000 elettori delle primarie, che decideranno anche per chi dovrà lottare per diventare sindaco. Ora la prossima, ennesima, battaglia fatta di primarie sarà importante, decisiva per il futuro di questa città. Il candidato sindaco, anche nel mio partito, non dovrà apparire come strutturale ad apparati o cordate. Personalmente dovrà dirci quali responsabilità vorrà assumersi e quali competenze, idee, portare a questa città. Liberamente proporre i sui uomini, mi auguro molto prima delle elezioni, perchè la gente possa rendersi conto a chi affidare con trasparenza il proprio voto, la propria adesione. In quale cornice di valori si porrà; se avrà, a dispetto di qualche mia compagna di partito, una visone utopistica della politica e della città. In che manierà vorrà raccordarsi con l'associazionismo oggi sempre più soggetto di proposta politica che passivo attore di decisioni subite. In che modo misurarsi con la povertà e gli esclusi di questa città, in particolare con vere politiche di inclusione andando a ridisegnare una politica sociale scardinado acquisizioni ormai obsolete e abitudi fuori tempo. Gli atti degli Apostoli si chiudono con Paolo, ormai stabilizzatosi a Roma, nel suo appartamento privato, che parlava con "meta parresias akolytos", cioè in modo franco e senza impedimenti. Su questo primo elemento cominceremo a verificarci: parlare in modo franco (parresias) e senza impedimenti (akolytos). Forza ragazzi che la vittoria stavolta è più lontana. Io cecherò di esserci ancora, poi vedremo.

martedì 14 gennaio 2014

Rivoluzione silenziosa

Mentre ci godiamo lo stato comatoso di una politica cittadina ripiegata sempre di più su se stessa, dove il conservatorismo si fortifica, a tutti i livelli, e un apparato ormai delegittimato, politico-culturale-imprenditoriale si prepara all'ultima resistenza, il cui destino comunque è tragicanmente scritto, Papa Francesco, in silenzio, lontano dai clamori mediatici del suo predecessore Giovanni Paolo II, sta compiendo gesti e assumendo decisioni di portata innovativa come nessuno avrebbe sperato.
Una ventata di freschezza che tanti di noi aspettavavno da anni.
L'esempio più prossimo quello della crezione di 16 cardinali elettori la cui maggioranza, per la precisione 9, vengono dal sud del mondo, senza nessuna esperienza di potere e governo ecclesiastico se non quello della testimonianza evangelica nelle loro terre di origine, martoriate da povertà e clamorose contraddizioni di questo tempo globalizzato e moderno; in Italia ha rotto l'automatismo carrieristico episcopale non creando cardinali in quel di Torino e Venezia, cosa inaudita. Ha creato cardinale l'umile arcivescovo di Perugia di cui nessuno dei signori e principi della chiesa italiana ha mai parlato, un inesistente.
Mentre tutto questo avviene, liberando la Chiesa dagli ultimi cinquecento anni di storia misera, la politica nostrana non riesce a spezzare minimamente carrierismi di basso valore morale e piccolo cabotaggio plitico-culturale.
Tutto sempre predestinato in virtù di una clamorosa discontinuità nominale ma una continuità di contenuto disarmante e allarmante.
Vai Papa Francesco, noi siamo chiesa con Te.

sabato 11 gennaio 2014

Digressioni

Oggi sul quotidiano"La Nazione", il signor Caputo, verosimilmente uno pseudonimo, ritorna sulla questione del consiglio comunale. Gli sono grato in particolare per il vademecum che ha voluto regalarmi. Lo condivido in pieno, anche perché ricalca fedelmente quello che penso e che ho incarnato in questi cinque anni:
fare politica solo con un solido lavoro alle spalle
cercare di discutere solo delibere o atti di peso in sedute pomeridiane
ridurre  ulteriormente il misero gettone di presenza
utilizzare mezzi informatici ed elettronici per discutere velocemente atti e questioni minori.
Sono a posto. Mi piacerebbe che altri consiglieri in carica o futuri scalpitanti consiglieri anche del mio partito possano vantare questo tipo di adesione al vademecum, vedremo.
Una ultima cosa, sono da sempre stato scettico sulla legge 81 e continuo ad esserlo.