mercoledì 25 febbraio 2015

Uscire da approssimazione e dilettantismo

Ci mancava anche la lettera dell'assessore al Papa.
Non mi dispiace che papa Francesco possa essere un elemento di senso e di riferimento in questo vuoto permanente che sa di ridicolo se non si stesse parlando di amministrare una città; non disturberei però il papa per rilanciare il Welafre cittadino, non so quanto potrebbe dirci. magari sarebbe meglio che la giunta intera studiasse meglio il quadro e magari ci facesse almeno sapere come inende eventualmente riorganizzare i servizi sociali che competono al Comune.
Mi sembra evidente lo sbandamento che questa città stia subendo ulteriormente.
Mi chiedo per l'ennesima volta se non sia necessario portare all'interno della città una vera discussione su quelli che sono i reali problemi per cercare le realistiche soluzioni.
Mi sembra che la stessa esternazione dell'assessora al sociale faccia ritenere il ruolo di questo consiglio comunale del tutto insufficiente. Per non ricadere nei soliti errori di immobilismo sarà quindi necessario cercare nuovi luoghi di sintesi politica. Mi sembra che le liste cosiddette civiche abbiano ormai ben poco da aggiungere alle loro performance e che i cosiddetti partiti "tradizionali" mostrino, almeno a Livorno, la loro totale incapacità di proposta. Mi riferisco allora soprattutto a quel mondo associativo, disperso, anche distante che comunque nella nostra città cerca di resistere puntando su un ruolo identitario e di vera appartenenza. Sarebbe l'ora di incontrarsi.