venerdì 19 febbraio 2010

Unioni Civili una occasione da non perdere

Il Consiglio Comunale della nostra città è stato chiamato ancora una volta a discutere ed esprimersi su argomenti delicati, che ruguardano la coscienza, la libertà e l'etica di ognuno di noi.
Questa volta al centro della discussione c'era l'argomento delle unioni civili e la possibilità di una eventuale attivazione di un registro comunale.
Ha prevalso secondo il mio parere una poszione di buon senso. Non attendista o rinunciataria come forzosamente è stata descritta durante la discussione consiliare.
Ha prevalso l'idea che argomenti di questa portata debbano necessariamente essere aperti ad un confronto sereno e con un tempo sufficientemente ageduato e che coinvolga tutta la città, o almeno cerhi di farlo.
Come forza di maggioranza ci siamo ancora una volta presi l'onere di aprire spiragli di confronto; impegnando direttamente il consiglio attraverso proprie commissioni permanenti e innescando un percorso di partecipazione cittadina che dovrà coinvolgere il più ampio schieramento di forze possibili che riescano a dotare Livorno di un pensiero alto.Soprattutto le forze di quell'associazionismo religioso e laico di cui Livorno è enormemente dotata, magari anche a sua insaputa.
Mi chiedo quante occasioni di incontro ha nno avuto organizazioni anche distanti tra loro per confrontarsi, ricersarsi. Cosa ne pensa ad esempio su questi argomenti l'Azione Cattolica o l'ARCI; cosa ne pensa la comuinità ebraica o il fronte del pensiero laico-liberale.
E' scandaloso perseguire una idea di partecipazione cittadina solamente su aspetti importanti magari come l'ospedale e ritenere che gli argomenti sui diritti e doveri delle scelte di coscienza debbano essere relegati esclusivamente nel profondo nascosto di ognuno di noi.
E' questa la parte peggiore dell'individualismo ormai pervasivo anche della nostra sensibilità civile.

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