mercoledì 18 luglio 2012

La lunga strada della verità

Si riparla ancora una volta di gay, lesbiche, unioni di fatto, matrimoni ecc.
Ancora una volta valutazioni irrisorie, che non tengono mai conto della complessità, del rispetto delle idee altrui.
Non ultime le uscite del presidente Rossi che addiritura dice che la Chiesa Cattolica non riconosce i diritti civili!!.
Roba raccapricciante.
Mi sembra che strada invece se ne sia fatta molta, anche nella nostra provinciale Livorno
Mi sembra ormai ineludibile il riconoscimento di diritti fondamentali per le cosiddette unioni di fatto, etero o omosessuali che siano.
Forte e unanime senza possibilità di ritorno la condanna dell'omofobia, fattta anche in consiglio comunale.
Abbiamo percorso come si dice in questi casi un tratto di strada insieme, anche con fatica, cercando di ottenere il massimo.
Parlare di matrimoni gay spingerebbe il livello troppo in alto.
Non si tratta di essere contro a questo punto , ma essere  PER.
Per la famiglia come cellula naturale e fondamentale della società che si fonda su un patto non giuridico ma di amore tra uomo e donna.
Sarebbe ormai l'ora di confrontarsi senza vel su questo punto.
Non capisco poi perchè ogni volta che si tratta di questo tema o di atlri sensibli da un punto di vista etico o religioso ci sia una voglia atavica di adare contro e sempre la Chiesa cattolica.
Maii uno anche nella mia città, nel mio partito che dica sentiamo cosa ne pensa l'Imam, cosa ne pensa il rabbino capo della comunità ebraica.
 Mai perchè troverebbero delle gradite sorprese.
Oppure cosa ne pensa il capo della comunità senegalese di Livorno che pure è membro del mio partito ma che si tira fuori quando fa comodo sui diritti degli stranieri e se ne chiede giustamente un ruolo attivo politicamente ma poi non gli viene mai chiesta una parola quando si tratta di parlare di islam o legge coranica sull'omosessualità.
Andatevi a vedere la dichiarazione interreligiosa sulla famiglia di Lione di qualche anno fa, sarebbe già un atto di correttezza.
Allora non ci sto. O il confronto si fa a viso aperto oppure meglio che ognuno resti nei suoi confini.

Nessun commento:

Posta un commento