venerdì 23 novembre 2012

Pd, fuorionda di Renzi: “Se perdo porterò un po’ di amici miei in Parlamento”

Questa è la conclusione cari miei di questa "infuocata" campagna per le primarie del centro-sinistra?

Ieri e l'altro ieri sono intervenuto a due interessanti e importanti dibattiti organizzati da associazioni politico-culturali di Livorno.
In quesi soli casi ho potuto esprimermi e consegentemente ascolatare opinioni fondate, almeno sufficientemente ragionate.
Questo periodo che si chiude , chiude, scusate il bisticcio, un poriodo debole.
Non c'è niente da fare , al di là di convenevoli e speranze, il dibattito politico e il coinvolgimento è stato del tutto insufficiente.
Escludendo ovviamente qualche cena e soprattutto qualche assise ecumenico-politica ,catartica con personaggi mediatici o vecchie volpi che alla fine si compensano.
Debole un pensiero perchè debole appare la struttura ideale che dovrebbe sostenerlo, questo nostro centro-sinistra.
E in questa fase ho sentito tutta l'inquietudine, tutto il silenzio assordante del mondo cattolico, soprattuto cittadino.
Quello vero, con i suoi limiti, ma che coraggiosamente vorrebbe affrontare i temi della gente.
Un mondo fluido che genera appartenenza politica fluida, liquida.
Nessuno è stato in grado di cercare di parlare a questo mondo, talvolta schivo nei confronti della politica, ma sempre più necessario per rifondare un pensiero ed un agire politico nuovo nelle persone e nei fatti.
Spero che una forza decisiva come quella del voto e del contributo cattolico non si disperda soprattutto nella sterile protesta, soprattutto del non voto.
E' ovvio comunque che la stanchezza poi ha un limite e se questa parte di società non troverà collocazioni adeguate, fruttuose, potrebbe accorgersi che ritrovarsi compatti e uniti su temi fondamentali per la salvezza e la protezione di questo paese cercando nuove vie di unità, anche aggregative potrebbe essere il minore dei mali, almeno lo spero.

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