venerdì 21 dicembre 2012

Lo spettacolo più brutto del mondo; povera Livorno


Che le primarie di qualche settimana fa non fossero la panacea  per la democrazia interna dei partiti lo sapevamo tutti e lo spettacolo che stiamo mostrando alla gente, alla città, in questi giorni lo evidenzia con sufficiente durezza.
Non ci rendiamo conto neanche del quadro che i giornali locali descrivono del nostro partito.
Appare una enorme rissa con personaggi improbabili   e futuri onorevoli che appaiono vittime di se stessi, della loro ambizione più che il risultato di un mandato ricevuto nel nome del bene comune.
Chi rappresenta un’idea alta e condivisa? Chi è  libero da sospetti giochi nascosti e inconfessabili?
Da poco faccio politica ma quanto basta per conoscere trucchetti e tranelli di bassa lega e che sono ancora il tessuto connettivo di questi passaggi. Che hanno tutto nel loro interno all’infuori di una gratuita visione della politica.
Ci vuole una fantasia e una fede incrollabile per accettare il fatto che questo a cui stiamo assistendo sia il nuovo.
Il problema vero è che il male si accovaccia proprio dentro i partiti, tutti, che hanno perso il contatto con la realtà e che non riescono più legittimamente a creare un vitale legame con le persone concrete del nostro tempo.
Ritengo che forse sia arrivato il tempo per un salutare ripensamento  nella certezza, questa si incrollabile, che comunque la politica rimane come valore fondativo della convivenza civile e come forma alta di carità cristiana. 

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