martedì 12 giugno 2012

E se...

Si coglie un elemento sostanziale della situazione politica locale e anche nazionale. Il nuovo rapporto tra economia-finanza e politica. E' tanto che ci sto riflettendo sopra e mi sembra ormai che i tempi siano maturi perchè la politica abbia il coraggio di riprendere in mano il bandolo della matassa ammesso che ciò voglia essere fatto e che si sappia che non potrà essre indolore e che soprattutto non siamo fuori tempo massimo (rileggersi De Rita nell'ultimo rapporto CENSIS su tale questione). Ci stiamo avviando, penso, verso una stanca ripetitiva discussione sul bilancio che salvo imprevedibili scossoni sarà voato favorevolemnte; io porrò esclusivamente una riflessione - provocazione: la possibilità autonomamente e facendosi carico delle conseguenzee della possibilità dello sforamento del patto di stabilità perchè non ritemgo più vincolante ciò eticamente e solo un capestro finanziario. Mi spiego meglio: questo servirebbe a liberare risorse intanto per il pagamento di fornitori della nostra amministarzionee e libererebbe fondi per cercare di dare qualche risposta alla carenza ormai intollerabile di lavoro e inoltre mi darebbe la possibilità di dire che non tollero più che un paese civile, anzi culla della civiltà occidentale, al di là di qualche chilometro di Adriatico, non possa permettere ai suoi cittadini, anche più piccoli,l'accesso a medicinali primari come gli antibiotici, medicine essenziali per curare malattie per noi banali come le infezioni. E' intollerabile, e qulache segno a questa Europa di faccendieri e banchieri è l'ora di cominciarla a dare.

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