giovedì 7 febbraio 2013

Roba troppo seria perchè se ne parli con coraggio

La questione della messa in vendita di azioni della Porto 2000, la società che gestisce il traffico crocieristico a Livorno, sta mettendo a dura prova i nervi di tanti. Sicuramente con ragione visto che è considerata la gallina dalle uova d'oro del porto di Livorno.
La società ha due azionisti, la Autorità Portuale con il 72 % e la camera di Commercio con il restante.
La legge 84 determina in maniera assoluta l'obbligo di dismissione della maggioranza delle società parteicipate da parte delle Autorità Portuali, invero senza nessun termine di tempo.
La corte dei Conti ha più volte richiamato negli anni la Autorità Portuale di Livorno a scendere sotto il 50% delle azioni senza tuttavia che nessuno abbia mosso un dito in questo senso.
Ultimamente l'avvocato Gallanti, presidente della Autorità Portuale di Livorno ha messo in moto il processo, cioè ricercare e nominare un advisor, un  terzo, che possa valutare il valore della società, primo passaggio per la futura vendita.
La questione bollente: il valore della società stabilito in questo momento potrebbe risultare molto inferiore rispetto a quando all'adozione del Piano Regolatore del Porto la stessa Porto 2000 avrà incassato le banchine, le strutture e quant'altro.
 Legittimo!!
Ma se alla fine, in particolare dopo che il comitato portuale ha dato il via libera all'unanimità all'operazione, comitato dove è presente il Sindaco e il Presidente della Provincia, si assumesse come indirizzo assoluto il fatto che la valutazione debba tenere conto dei futuri assetti del porto (bancine, alto fondale, zoninazzione, nuovo terminal ecc:) cosa osta ad andare avanti?
Se poi qualcuno pensa male , e in politica a pensare male mi si dice non si sbaglia quasi mai, e pensa che l'avvocato Gallanti insieme a qualcun altro (magari un avisor connivente) stia tramando per vendere o meglio svendere sottobanco la bellissima gallina dalle uova d'oro, e magari ad un committente che ha addirittura richiesto ad hoc la vendita, lo si dica con chiarezza e si lasci da parte linguaggi e sospetti che potrebbero solo nuocere alla nostra città; fermo restando, mi pare, che in casi di questo genere sarebbe la magistratura a dover intervenire, ma forse mi sbaglio; sono un umile reumatologo.
O forse qualcuno ha paura di dover lasciare la gallina da spennare a qualcun'altro.
Anche perchè vorrei sapere quanto di tale ricchezza attualmente e in che forme ricade sulla città e sui servizi dei suoi abitanti.
La prossima volta parleremo poi del ricorso al TAR fatto dalla CLP che si dice estromessa ingiustamente dalla gestione del tarffico crocieristico; anche lei folgorata sulla via samnta di damasco alla ricerca di nuovi spazi e nuovi guadagni.
E poi magari parleremo di come anche in campo crocieristico Livorno sta perdendo traffici a favore di altri porti, leggi La Spezia, come se in tempi di magra come quelli che stiamo vivendo ciò non possa turbarci minimamente.
Spero di afre almeno una azione di chiarezza.

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